Che cos’è la transazione ecologica e in cosa consiste

La transizione ecologica nell’ottica dello sviluppo sostenibile è una delle sfide più importanti della nostra generazione volte a garantire alle generazioni future le stesse opportunità attuali.

Tutti gli Stati europei e non solo hanno previsto diversi interventi, oltre alla decarbonizzazione che possano ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente.

Si tratta di implementare gli strumenti tecnologici a disposizione dei cittadini e delle imprese per favorire lo sviluppo dell’economia nel rispetto dell’ambiente e dunque in un’ottica di sostenibilità.

Il processo di cambiamento la cosiddetta green revolution deve partire dall’alto ma trovare conferma e sostegno nell’intera società perché ogni azione umana può fare la differenza, e il comportamento del singolo è alla base del successo.

Quando nasce la transizione ecologica

Il concetto di transizione ecologia inizia a venire pronunciato dai politici e non solo, agli inizi degli anni Novanta.

Fino a diventare punto fondamentale dell’agenda delle Nazioni Unite nel 2030.

Secondo gli esperti le risorse terrestri non sono infinite e con l’uso odierno non si riuscirà a sopperire più alle esigenze.

Sarebbe necessario un cambio di rotta che renda la società carbon neutral, ma sopratutto che sfrutti l’85% di energie rinnovabili nella produzione quotidiana europea.

I settori primari della transizione che toccano i piccoli gesti quotidiani sono il cibo, i trasporti, il modo di fare agricoltura e la realizzazione degli edifici.

I cinque punti chiave della transizione ecologica

In Italia gli obiettivi della rivoluzione verde sono inseriti nella Mission 2 del Pnrr ( Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ed il Mase ha l’obbligo di verificarne e attestarne il raggiungimento.

  • Transizione energetica che prevede il maggior uso di energie rinnovabili
  • Agricoltura ed economia circolare
  • Mobilità sostenibile ad emissione zero
  • Blocco delle trivelle
  • Tutela della biodiversità

Il Governo al fine del raggiungimento di questi obiettivi ha aumentato gli investimento verso le energie rinnovabili per la produzione di corrente elettrica, prediligendo gli impianti verdi come quelli eolici o solari.

Inoltre al fine di ridurre le emissioni di Co2 e dunque l’impatto sull’ambiente è fondamentale aumentare le superfici dedicate all’agricoltura biologica, bloccare l’uso di pesticidi e ridurre gli animali allevati.

I trasporti sono responsabili del 25% delle emissioni di carbonio nell’atmosfera, ecco perché insieme alle unità abitative, commerciali e industriali, è il settore che necessita maggiore attenzione al fine di evitare gli sprechi e aggiornare il sistema di costruzione di questi componenti.

Come si contribuisce alla transizione ecologica

Tutti devono contribuire alla transizione verde, attraverso l’applicazione di progetti più o meno incisivi per la quotidianità.

Secondo gli esperti la temperatura globale aumenterà di oltre due gradi nei prossimi sette anni.

Per arginare gli effetti dell’inquinamento, sarà opportuno modificare lo stile di vita dei cittadini attraverso azioni concrete dei governanti.

Un esempio sono gli incentivi volti all’ultizzo dei mezzi pubblici verdi, che ad oggi stanno prendendo il posto di quelli tradizionali.

Ancora, i cittadini sono spinti a preferire soluzioni energetiche differenti che ottimizzano le risorse in loro possesso e sfruttino le energie rinnovabili che grazie al progresso, oggi, sono alla portata di tutti.

Azzerare gli sprechi, anche solo a tavolo, attraverso l’acquisto di materie prime a km 0 può sensibilmente fare la differenza nell’ottica della transizione ecologica.

Ad oggi, le comunità non possono più permettersi di ignorare questo aspetto, che sta diventando centrale nelle scelte rivolte al futuro.

Chi si occupa della transizione ecologica

Alla base della buona riuscita del piano di rivoluzione verde vi è l’educazione ambientale, che deve essere presente in ogni aspetto della società iniziando dalle scuole.

Si tratta di un processo ad oggi necessario che non può ricadere solo sui singoli ma deve partire dalle grandi lobby e dai governi.

Società come Genialenergy mettono a disposizione di tutti i cittadini soluzioni che valorizzano il green e a basso impatto ambientale.

Si pensi ai sistemi di produzione di acqua calda e agli accumulatori e cappotti termici che consentono di ridurre i costi in bolletta, salvaguardando il portafogli attraverso un investimento iniziale che viene ammortizzato in pochissimo tempo.

Inoltre, queste soluzioni valorizzano l’indipendenza dell’unità abitativa all’interno della quale vengono installate assicurando una costruzione carbon neutral.

La riqualificazione energetica degli edifici è già un primo passo verso la rivoluzione, contribuisce a ridurre gli sprechi e salvaguardare il territorio anche attraverso un miglioramento dell’efficientamento energetico delle abitazioni e dei capannoni industriali.

Questo aiuta a proteggere la biodiversità e salvaguardare l’ambiente, promuovendo la riduzione dell’inquinamento.

Anche i piccoli gesti come spostarsi in città in bici o a piedi quando possibile possono fare nel corso del tempo la differenza, salvaguardando il futuro delle prossime generazioni.

L’indipendenza abitativa per diminuire l’inqunamento